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1. Chi è SGRO’ secondo SGRO’ ?
Uno che innaffia le piante con i pianti che non riesce a fare e poi alla fine si chiede perché tutte le piante muoiono sempre.

2. Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Intima, attenta al dettaglio, analogica.

3. Ascoltando il tuo nuovo singolo “STAI BENE” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: come mai questo titolo? Quali sono le idee che sono alla base della canzone?
Come ci si avvicina alla depressione di una persona a cui si tiene molto? Come vanno messe le mani, la testa, il cuore per comprenderla senza farla sprofondare e sprofondare insieme a lei? Non lo so. Quando non so una cosa, scrivo una canzone. Stai bene nasce così. Il titolo è la frase finale del ritornello, sono parole dolorose, parole forse anche sarcastiche (se al sarcasmo si toglie però ogni forma di sadismo), parole pronunciate da chi non ha la capacità di aiutare chi ha davanti.

 

4. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Tra pochissimo uscirà il mio disco d'esordio. Un disco pieno di frutta fatta a pezzettini piccoli. Sono contento che esca, è da prima del covid che è pronto. Voglio che mi scivoli dalle mani e che caschi in altre mani, spero mani lontanissime da questa stanza, da questo cielo grigio come un insulto.

5. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Radiohead, Fine Before You Came e, forzando un po' il concetto di band, Pop X.