Abbiamo intervistato 1000Streets che ci hanno parlato del nuovo disco dal titolo “Electro way”, ci hanno introdotto nel loro universo musicale tra le nuove canzoni, le influenze e molto altro.
Buona lettura
1. Chi sono i 1000Streets secondo i 1000Streets ?
1000Streets è una produzione nata nel 2020 per far fronte alle nuove esigenze della The 1000 Streets’ Orchestra. L’orchestra delle mille strade, formata nel 2016, ha avuto modo di perseguire, attraverso moltissime collaborazioni, diverse strade artistiche: dallo swing, al jazz, al blues fino al pop. Era però arrivato il momento di esporsi artisticamente e far uscire lo spirito “electro” che ribolliva da un po’, nasce
così l’album Electro Way.
2. Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?
Energica, motivante, sorprendente
3. Ascoltando il nuovo lavoro “Electro way” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Electro Way è la strada elettronica, il nostro modo di unire il sound acustico dell’orchestra con la musica elettronica. La 1000Streets ha percorso tante strade e ne percorrerà altre mille, questa è la nostra Electro Way. Le canzoni, interamente scritte da musicisti dell’orchestra e da stretti collaboratori, trapelano una voglia di vita, una voglia di energia e di fare festa. Non è sicuramente un disco riferito alla situazione pandemica, ma non si può dire che essa non abbia influito sullo stato d’animo dei compositori.
4. Quali sono i vostri progetti futuri?
Portare il live questa nostra nuova strada. Abbiamo avuto modo questa estate di far ascoltare al pubblico il nuovo sound, ma non è sicuramente finita qui. Abbiamo in programma diversi live e soprattutto nuovi singoli con il sound electro.
5. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Indubbiamente tre artisti che hanno ispirato il nostro primo album: Parov Stelar, Anomalie e Caravan Palace.
6. Siete un’orchestra che si compone di tantissimi elementi: come si sviluppa il vostro modo di approcciare ai nuovi brani?
E’ un percorso molto lungo. Nasce sempre da un’idea di un singolo dei nostri compositori, poi si riunisce la produzione formata da Denis Zupin, Martin Dequal, Riccardo Pitacco e Walter Grison, per analizzare e modellare il brano sulla nostra formazione. A quel punto parte la fase di arrangiamento e di sperimentazione con i cantanti e l’orchestra tutta. Un lavoro molto lungo a più fasi il cui prodotto finale è frutto di tantissime persone.