Abbiamo intervistato Alberto Foa' che ha da poco pubblicato il nuovo disco dal titolo “Basta unire i puntini”; ci ha parlato delle sue nuove canzoni, del suo universo musicale e molto altro.
Buona lettura.
1. Chi è Alberto Caramella Foa secondo Alberto Caramella Foa?
Come cantava Battisti "lo scopriremo solo vivendo"... Scherzi a parte, anche nel disco -che non a caso si intitola "Basta unire i puntini"- provo a raccontarmi come la somma (o in certi casi la differenza) dei tanti puntini che scelgo di unire, sempre con intensità e con gli amori e le amicizie, gli incontri e le storie che vivo, tra emozioni, sogni, ricordi e progetti da un lato e le tante anime che mi appartengono (e a tratti mi possiedono) e che provo a "gestire" (anche in maniera incontrollata) con i valori che sento dentro. Grazie alla sensibilità, poca o tanta che sia, cerco di leggere le persone per quello che sono e non per quello che hanno o che appaiono. Il rispetto prima di tutto. E non solo per gli altri esseri viventi, ma anche per i loro sogni e, prima ancora, i miei...
2. Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Premesso che la musica non appartiene solo a chi la fa o a chi la canta ma anche e soprattutto a chi la ascolta, direi "bella", "bella" e "bella". Non esistono secondo me generi e canoni prestabiliti per una canzone, al massimo, anche se poi è questione di gusto e di gusti, esistono canzoni belle e canzoni brutte (che vanno rispettate anche quelle, per il lavoro e la creatività che comunque ci sono dietro). E quelle del mio disco, immodestamente parlando, le trovo davvero belle...
3. Ascoltando il tuo nuovo lavoro “Basta unire i puntini” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il cd è nato per gioco nel momento in cui ho accettato di mettermi in gioco anche come interprete, pur sapendo di non essere un cantante. Con il Maestro Germini avevamo scritto e composto tante canzoni, molte delle quali sentivo -e sento- mie, personali, "intime" ed emozionalmente così speciali, originali, che da un lato sarebbe stato difficile affidarle ad altri, dall'altro potevano essere quelle giuste per il mio esordio da "cantastorie"...
Quanto alle idee alla base delle canzoni che ho messo nel cd, oltre alla filosofia dei puntini cui accennavo prima, ci sono soprattutto la scelta di uscire dalle logiche dell'ovvio, delle verità prestabilite e del politicamente corretto, anche nel privato, partire sempre da un punto di vista diverso (la fiaba senza la morale e i contrasti delle emozioni, l'omaggio alla bellezza come nutrimento dell'anima e anche fine a se stessa) e metterci dentro tutta l'intensità del mondo, del mio mondo e di chi insieme a me ha messo l'anima nel realizzare l'opera...
4. Come nascono le collaborazioni al disco e cosa apportano al disco?
I musicisti straordinari che hanno suonato (non ci sono suoni campionati e non c'è autotune) nel disco, da Germini a Lele Battista (che ha anche curato l'editing e il mix mentre il mastering lo ha fatto Paolino Iafeice), dalla bellissima e talentuosa Dafne Apollonio al violino al contrabbasso di Ferruccio Spinetti, dalla tromba di Paolo Milanesi alle percussioni di Emiliano Cava, hanno aiutato a rendere ancora più vive, autentiche ed emozionanti le parole che ho scritto e voglio citare anche Mauro Galandrini che in qualche maniera ha tracciato la strada musicale di "Dimentica le mie canzoni" e de "Il Tempo è un imbroglio".
Quanto ai cosiddetti duetti non abbiamo voluto chiamare artisti famosi ma solo alcuni amici con cui condividere la passione per la musica e le esperienze "giocose", come un po' è questa, pur prodotta con professionalità straordinarie e sforzi importanti: così per "I RICORDI" ho pensato a Bobo Craxi che ama la musica ma soprattutto era un ricordo speciale in quanto compagno di scuola alle medie (tra l'altro lasciatemi dire che ha uno stile e una voce da grande interprete), per i cori Giovanna Ferrara che è una corista straordinaria ma soprattutto è stata un amore importante in età adolescenziale, per "Mi sono dato all'ippica (e al ciclismo)" è arrivato Riccardo "Il Magro" Magrini, personaggio istrionico, ex ciclista vincitore al Tour e ora voce del ciclismo su Eurosport, Sky e Discovery ma specialmente grande innamorato della musica e dei cavalli del trotto e per "Il Tempo è un imbroglio" l'unica concessione a voci professionistiche con quella, splendida e internazionale, di Manu Ley.
5. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Come è scritto nel Trionfo di Bacco e Arianna (che tra l'altro ha metrica da canzone prima che da poesia) "di doman non c'è certezza" e poi, di certezze sono lastricate le porte dell'inferno e le menti degli stupidi. Quindi non si tratta di vivere alla giornata e godersi il presente come intendeva Lorenzo de Medici in quella lirica o, almeno, non solo. Come uomo il termine "progetto" va accostato all'inseguire con passione i miei sogni e a cercare nel mio piccolo di dare gioia e soddisfazione alle persone che amo e alle idee e a chi lo merita, come paroliere e scrittore, sceneggiatore, manager e allenatore-psicologo di cavalli continuerò a cercare di imparare e a lavorare a qualcosa di bello (che è sempre meglio di lavorare) e in particolare sto lavorando a un libro e altri progetti musicali ma se mi chiedete se ci sarà un secondo album da album la risposta è nella domanda, cioè è senza soluzione. Non lo so. Le pressioni, soprattutto quelle amichevoli, sono tante e "Basta unire i puntini" sta veramente volando alto, piace molto a molti e soprattutto piace a me. Ma forse proprio per questo andrebbe bene anche restasse un unicum...
6. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Posso parlare per i miei gusti, da semplice ascoltatore. Tra le band italiane direi sicuramente i "xGiove" (gruppo di casa nelle Marche di una creatività sonora e di un'intensità davvero originali), poi trovo ben prodotti i ragazzi de "Lo Stato Sociale" e mi piacevano "I Pinguini tattici nucleari" ma li trovo piuttosto involuti ed omologati.