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Abbiamo intervistato I SEGRETI DI HANSEL che hanno da poco pubblicato il loro lavoro dal titolo "ATACAMA". Ci hanno raccontato il loro universo musicale tra passato, presente e futuro...
Buona lettura

1. Chi sono I SEGRETI DI HANSEL secondo I SEGRETI DI HANSEL?
3 musicisti di provincia, che amano alzare il gain al massimo per sussurrare parole sottovoce.

2. Come mai questo nome per il vostro progetto?
Il nome della band è un chiaro riferimento alla novella dei fratelli Grimm ed al concetto che “non tutto è ciò che sembra”. Ascoltando l'album e soprattutto i testi credo che questo concetto sia molto chiaro: prendiamo continua ispirazione dalla vita, dalle nostre esperienze quotidiane e dalle loro contrapposizione che si crea, dalla felicità che si trasforma in tristezza e viceversa, dall'amore che diventa odio, dalla morte che diventa vita, dal male che sta dentro al bene come il contrario. Mai fermarsi perciò alle apparenze, ma darsi il diritto di comprendere questa realtà che molte volte appare diversa da ciò che in verità mostra.

3. Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?
Non è mai facile facile riuscire efficacemente ma soprattutto, oggetticamente a auto-definirsi. Ma se dobbiamo rispondere direi caotica, riflessiva, introspettiva.

4. Ascoltando il vostro nuovo lavoro “ATACAMA” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Atacama è un deserto che si trova in Sud America, un ambiente estremo, quanto affascinante, con condizioni climatiche molto variabili, un ecosistema dove continuamente si contrappone la nascita della vita e la morte, il caldo ed il freddo, il sole e la pioggia. Il nostro modo di scrivere vive di metafore e di continui riferimenti a ciò che ci circonda, ci piace pensare nella nostra vita non ci sia niente di nuovo, tutto sia ciclico, con un passaggio continuo di emozioni e momenti contrastanti e diversi, un po' come succede nel deserto di Atacama. La nostra musica descrive proprio questo, la vita e la difficoltà che spesso abbiamo quando cerchiamo di comprenderla (perchè tutto non è ciò che sembra, come dicevamo prima). Il disco è nato e cresciuto con una grande spontaneità, è il primo lavoro che noi tre facciamo insieme, anche se ci conosciamo personalmente e musicalmente da anni: avevamo voglia, dopo progetti anche molto diversi, di mettere “la faccia” e mostrarci veramente per quello che siamo. Abbiamo la presunzione di pensare che le nostre canzoni siamo davvero molto sincere, ci mettiamo completamente a nudo, non amiamo i filtri.

5. È molto interessante la copertina del vostro disco, sembra un quadro . Ce ne parlate?
La copertina, come tutto l'artwork del disco fisico, è composto da quadri veri e propri, realizzati per noi dall'artista pisana Giulia Pucci.
Da sempre troviamo fondamentale collaborare con altri artisti, troviamo che qualsiasi forma d'arte, in questo caso la musica e la pittura, siano connesse tra loro, trovando notevoli motivi di ispirazione reciproca, questo è davvero molto stimolante per il nostro processo creativo e di scrittura.

6. Quali sono i vostri progetti futuri?
“Atacama” è il primo album che facciamo insieme, ne siamo molto orgogliosi. E' uscito in pieno Lockdown, ma questa è stata una scelta voluta e ponderata, perchè la musica e l'arte, soprattutto in questo difficile momento, non devono fermarsi. Speriamo che la situazione live si sblocchi, perchè ci piacerebbe far ascoltare il nostro lavoro su un palco, una cosa che ci manca davvero tantissimo, soprattutto emotivamente.
Abbiamo già pronte, almeno una decina di altre canzoni, alcune delle quali sono davvero molto interessanti, sicuramente a fine 2020 o ad inizio 2021 entreremo in studi per registrare il nuovo album.

7. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Domanda davvero impegnativa alla quale rispondere: ascoltiamo tanta musica, di diversi generi, dovremo fare una lunga lista. Ma se proprio dobbiamo fare 3 nomi in questo momento, Giorgio Canali & Rossofuoco, gli inglesi Biffy Clyro che hanno fatto un disco più bello dell'altro, e perchè no, metto dentro anche i Gojira, un gruppo death metal francese che ha davvero molto da dire, non solo tecnicamente.