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rsz dsc 8236È stato uno show sublime quello che i MERQURY LEGACY hanno proposto lo scorso sabato 15 dicembre alla Blueshouse di Milano. La tribute band degli indimenticati QUEEN ha deliziato il pubblico con una performance intensa, affascinante e molto suggestiva. Non è stato uno scimmiottare i gesti e le movenze di una band che ha fatto la storia della musica; è stato uno spettacolo coinvolgente che ha rapito il pubblico che ha cantato dall'inizio alla fine, sentendosi parte integrante di quello che stava succedendo sul palco.

Il vociare della sala concerti si placa quando sul palco salgono quattro ragazzi che eseguono una setlist equilibrata che ripercorre le tappe fondamentali dei Queen: da "One vision" a "Tie your mother down" passando per "Under pressure" riscuotono tutte grandi applausi e una grande partecipazione del pubblico. Molto apprezzato è stato poi il medley composto da "Seven Seas of Rhye", "You don't fool me" e "The invisible man".
Ovviamente sarebbe stato impossibile suonare tutta la sconfinata discografia della band di Freddie Mercury, per cui Cristian Comizzoli (basso e chitarra), Danny Conizzoli (chitarra e basso), Juri Saddi (voce), Matteo Casiraghi (batteria) hanno scelto i brani più rappresentativi.

Il pubblico ha amato i vari cambi d'abito di Juri Saddi che ha indossato i panni di Freddie Mercury nel migliore dei modi, regalando un pò della magia di una delle voci più potenti della storia della musica. Si sono così susseguite canzoni celebri (da "A kind of magic" alla applauditissima "Somebody to love" oppure l'esaltante "Another one bites the dust") per creare un pathos che ha visto uno dei suoi picchi più alti nell'esecuzione di "Who wants to live forever". "I want to break free", "Love of my life", "Innuendo", "Don’t stop me now" vengono cantate a squarciagola dalle persone che hanno affollato gli spazi della Blueshouse.

C'è stato spazio anche per un medley più danzereccio: "Living in My own" e "I Was born to love you" fanno ballare tutta la sala. La parte finale è affidata alla potenza di "I want it all", alla bellezza straordinaria di "Bohemian rhapsody", alla deflagrante "Hammer to fall", all'acclamata "We will rock you" fino ad arrivare alla conclusione stupenda con "We are the champions" cantata in coro da tutti in un mare di mani al cielo.

Il saluto finale della band è affidato alla bellissima immagine di Juri che, durante l'ultimo cambio d'abito, fa la sua uscita indossando il mantello e la corona. Tutto molto bello, davvero. Un carico emozionale incredibile.
A questi quattro ragazzi si deve applaudire perchè sul palco non ne sbagliano una, hanno una tecnica sopraffina e propongono un viaggio musicale molto interessante che non ha momenti di calo.

La recente uscita del film "Bohemian rhapsody" ha fatto riemergere la passione nei confronti dei QUEEN che rimangono una tra le rock band più influenti degli ultimi 50 anni.