Sabato sera di grande musica a Milano, nel suggestivo scenario del Teatro degli Arcimboldi, Ermal Meta fa tappa col tour in acustico, affiancato sul palco dal talentuoso ensemble degli Gnu Quartet. In apertura di serata il cantautore Cordio, recentemente escluso con “La nostra vita” da Sanremo Giovani. La missione di scaldare il pubblico prima dell’headliner funziona alla perfezione e il teatro risponde alla performance di
Cordio con applausi sinceri.
Quando entra in scena Ermal Meta ha inizio la liturgia dei “lupi”, i fans fedelissimi del cantante che lo accolgono a suon di sold out in giro per l’Italia e che non si risparmiano in esternazioni e cori durante tutto il concerto. È da brividi l’incipit a cappella di “Piccola anima”, così come l’intro vocale di “Vietato morire”, pezzi ormai imprescindibili della scaletta dell’artista. Immancabili anche la vincitrice uscente del Festival di Sanremo “Non mi avete fatto niente” e la più recente “9 primavere”, dedicata ad un amore finito. Ermal si alterna tra chitarre e pianoforte, racconta qualche aneddoto, scherza sulla camicia glitterata che perde lustrini e regala uno spettacolo appassionante. Sorprendono le rivisitazioni di Billie Jean di Michael Jackson e Unintended dei Muse, pezzi che mettono i risalto tutta la sua potenza vocale, così come “Amara terra mia” di Modugno, la cui struggente interpretazione gli valse la vittoria nel 2017 a Sanremo nella serata cover.
È passato qualche anno dai tempi de “La fame di Camilla”, band che vide fiorire il talento di Ermal prima dell’esplosione della carriera solista, l’artista non è più solo autore e la nomea di esordiente ha lasciato spazio all’affermazione del grande cantautore, capace negli anni di mettere d’accordo pubblico e critica.