Abbiamo contattato Marian Trapassi, una giovane cantautrice che ha da poco pubblicato il suo ultimo disco dal titolo "Bellavita". Ci ha parlato delle nuove canzoni, della sua recente permanenza in Spagna, dei suoi progetti futuri, dei suoi gusti musicali e molto altro. Buona lettura!
1. Chi è MARIAN TRAPASSI secondo MARIAN TRAPASSI?
Marian Trapassi è una cantautrice che ama raccontare delle storie. Ha sempre cercato di arrivare con apparente semplicità alla profondità delle cose.
2. Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
La mia musica ha avuto vari passaggi e cambiamenti nel tempo, se nei precedenti album ho toccato vari generi e suggestioni, rock pop e cantautorali in senso più classico, in questo ultimo i tre aggettivi che darei sarebbero musica ironica, retrò e teatrale.
3. Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
La musica è una compagna di vita, un giorno ho sentito una ragazza che ha detto a me non piace la musica, credo sia impossibile come affermazione, la musica è ovunque e comunque , sta a noi raffinare le orecchie e scegliere quella migliore quella che esprime noi stessi e i nostri stati d’animo.
Per quanto riguarda la musica che compongo è un’esigenza che cerco di soddisfare nel modo più autentico e sincero possibile.
4. Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “Bellavita” , ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Questo ultimo lavoro è stato molto influenzato da quello che ho ascoltato nel periodo in cui ho vissuto in Spagna, a Siviglia, mi sono ritrovata in certe melodie e mi è venuto naturale riproporre questo tipo di atmosfere, c’è molta ironia. ci sono echi di melodie molto italiane e di composizioni quasi teatrali.
Tutte le canzoni sono delle storie: alcune raccontano di emozioni e sentimenti come L’Artancia, Le formiche, My love e l’Attesa; altre sono storie di personaggi curiosi, Barfly, Bellavita e Giovanni.
In tutte c’è l’idea di un viaggio o meglio tutte possono essere intese come dei viaggi che scavano e parlano di qualcosa.
Musicalmente il disco è molto acustico e l’uso di determinati strumenti, contrabbasso , chitarre acustiche, fiati percussioni e anche strumenti etnici, hanno reso il disco con un suono molto caratteristico e riconoscibile dal sapore antico ma familiare
5.Quali sono i tuoi progetti futuri?
Il futuro è suonare, e riuscire a portare queste canzoni dal vivo e condividerle. Cosa che di questi tempi è diventata sempre più complicata.
6. Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Forse sarò banale ma uno dei miei sogni è quello di collaborare con i miei artisti preferiti, e in ogni caso di riuscire ad esprimermi insieme alla musica con altre forme d’arte e di linguaggi.
7. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Al momento sto ascoltando molta musica spagnola che per me è nuova in questo senso, quindi forse ho poco da consigliare, però un consiglio che mi sento di dare è quello di non avere pregiudizi e ascoltare di tutto , solo così si può fare una scelta e trovare la propria strada sia per chi ascolta che chi fa musica.