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Abbiamo intervistato ROCIO RICO ROMERO che ha da poco pubblicato il suo disco dal titolo "Roca basica". Ci ha parlato della sua musica, della sua voce, delle sue canzoni, dei suoi progetti futuri, dei suoi gusti musicali e molto altro.
Buona lettura!

 

rocio1. Chi è Rocio Rico Romero secondo Rocio Rico Romero?
Rocio è un canale attraversato da musica e parole. Tutte le emozioni concepibili sono racchiusi in essi.
 
2. Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
La definirei con gli aggettivi che mi chiedete: Libera, fluida, e pulsante.  

3. Cosa rappresenta per te la musica in generale?
A volte traduzione, a volte descrizione, punto di arrivo e di partenza, alimento.

4. Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “Roca bàsica”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Musicalente nasce raccogliendo alcuni pezzi già nati prima, ma in attesa di vedere la luce. Sono stati la base solida della partenza per poi sedurre inevitabilmente nella nascita degli altri…gli ultimi arrivati, grapoli degli ultimi frantumi interni.
Alla base si trova l’analisi scrupoloso dei propri concetti in relazioni a diversi ambiti della vita del essere umano.  

5. La tua voce è estremamente comunicativa ed intensa. Le melodie delle tue canzoni sono dolci e soffici come un sogno. Come riesci a unire queste potenti entità?
Se così mi dici che risulta, sappi che non è un fatto volontario. Non è un’intenzione. Alla fine è il risultato di una fisionomia laringea vibrante, fatta vibrare a sua volta da melodie cacciate in momenti di ascolto interiore…emergono all’improvviso.


6. Nel disco hai cantato anche in italiano (“in Sono fragile” e in “Por el parque de la luna”). È stato difficile cantare in italiano? Perchè hai scelto proprio questa canzone per questa speciale interpretazione? Cosa ne pensi della musica italiana?
L’italiano è per me ormai una lingua che riconosco come mia, imperfettamente mia. Mi sento molto comoda.
Quando scrivo non scelgo a priori la lingua. Scrivo. Poi nasce la musica, da sola, da un’altra parte e piano piano si assemblano in una canzone… rileggo gli scritti e il contenuto mi fa rimanere in un testo o in un altro, indipendentemente dalla lingua.
Non darei una risposta ricca riguardo alla mia opinione sulla musica italiana.  

7. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Il futuro immediato prevede far volare “Roca Bàsica” fuori dal nido di Bologna…farla viaggiare oltre i confini italiani…

8. Che tipo di musica ti influenza quando scrivi canzoni? Potresti indicare dei gruppi o musicisti che ti piacciono?
Sicuramente il bagaglio musicale che porto dentro crea una base estetica inconscia, ma non mi sento influenzata mentre scrivo. La musica arriva e io la intrappolo. I testi emergono e li scrivo…poi assemblo con cura nel momento adatto…
Mi appassionano le voci: Mercedes Sosa, Tom Jones, Enrique Morente, Dulce Pontes, Chet Baker, Mina
…la sola musica…Keith Jarrett, Ezio Bosso, Chet Baker, Glenn Gould, Pau Casals…