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É uscito venerdì 16 dicembre 2022 in distribuzione Artist First "Altrove", il disco di debutto di Nebbia, il progetto solista di Matteo Bonavitacola. Già anticipato dal singolo di debutto "Texas Ravioli", "Altrove" è un disco che racconta tutto quello che in qualche modo è altro da sé: le persone, gli amori, i posti da cui si passa. Un insieme di pezzi di vita condensati in un contenitore fatto di synth, atmosfere anni ‘80 e neon tra i capannoni. Un disco dedicato a tutti gli ultimi romantici.

La sua pianura Padana è simile alla Lousiana, e ce la siamo fatta raccontare.
 

1. È interessante come forse in Italia non ci sia un corrispettivo musicale di sonorità come quelle degli Editors, Interpol e White Lies. E noi di Low Music ti troviamo molto affine a quel mondo. Ci abbiamo preso?
Direi proprio di sì, quello stile un po’ scuro ed elegante a me piace moltissimo. Soprattutto nella versione inglese. Avete nominato tre band che ho ascoltato tantissimo e che continuo ad ascoltare! Il fatto che non ci sia un corrispettivo contemporaneo in Italia è abbastanza vero, io mi rifaccio sempre alle sonorità degli anni 80 quando i Diaframma erano veramente avanti.

2. Eppure, curiosando sui tuoi social, abbiamo visto che hai familiarità con lo strumento del violino. Come mai hai scelto di escluderlo da questo progetto? E come hai iniziato a suonarlo?
Ho suonato strumenti in legno per tutta la vita, volevo lasciarli un po’ da parte. Chissà se ritorneranno, credo di avere dei cicli di innamoramento-allontanamento con il violino, prima o poi lo riprendo in mano per Nebbia in versione elettronica.
Mi ricordo ancora quando ho iniziato a suonarlo: avevo 6 anni e i miei mi hanno portato in una scuola di musica. Il direttore mi ha guardato le mani e ha sentenziato che fossero mani da violinista. Ancora non so bene come abbia fatto a capirlo

3. È stato difficile iniziare un progetto musicale da zero, in questo periodo dove tutto sembra frenetico e costruito?
Mah, credo che la risposta sia sì e no allo stesso tempo: anche se fai fatica, comunque ci provi perché non puoi fare altrimenti. La musica per me è sempre stata necessità e salite, come nelle mie amate montagne

4. E in che modo “Altrove” è un cambiamento anche personale?
Altrove descrive bene il mio percorso di scoperta dell’altro, di come non siamo soli al mondo ma circondati da persone, cose, sentimenti. Di quanto sia difficile ma anche liberatorio trovarsi a improvvisare questa relazione, ad uscire da sé e tornarci diverso

5. E come potrebbe essere descritta, musicalmente parlando, la Pianura Padana?

È il posto più simile in Italia alla Louisiana, quindi l’ho sempre immaginata come terra di blues. E non riesco a non pensare alle balere di provincia, quelle di Battiato in Vorrei vederti danzare. Un insieme di luci al neon e di musica allegra, di liscio kitsch e di incontri casuali, mentre fuori c’è la nebbia e l’oscurità