Dal 1° luglio 2022 è disponibile in rotazione radiofonica “E uscimmo infine a riveder le stelle” (PSR FACTORY LABEL), il nuovo singolo di Stona.
“E uscimmo infine a riveder le stelle” è la title-track del nuovo disco di Stona che prende in prestito il famoso passaggio dell’Inferno Dantesco tratto dalla Divina Commedia, storpiandolo un po’ (l’originale recita infatti “e quindi uscimmo a riveder le stelle” – Inferno XXXIV, 139), ma il significato resta lo stesso: ritornare alla normalità dopo un periodo di angoscia, di difficoltà o di pericolo; in questo caso specifico s'intende il ritorno alla normalità dopo gli anni del Covid, dopo vicissitudini e problematiche personali. La copertina dell’album mostra un ragazzo con indosso un visore per la realtà virtuale, come a chiedersi se le nuove generazioni saranno davvero mai in grado di tornare a riveder le stelle dopo tutto questo passato oppure ciò che rimane è qualcosa di surrogato, di finto? La copertina del singolo omonimo, invece, mostra un frame estratto dal videoclip ufficiale del brano con due astronauti intenti ad esplorare un pianeta, a rappresentare l’uomo intento ad indagare sul proprio futuro, mai come adesso così nebuloso, alla luce anche degli ultimi eventi in Ucraina.
Il brano è stato registrato presso il PSR Recording Studio di Peveragno e prodotto da Guido Guglielminetti e vede Stona alla voce, chitarra e tastiere e lo stesso Guglielminetti al basso, chitarre e programmazioni.
E noi ancora una volta abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con lui.
1. Il tuo disco nasce in un momento molto particolare, il 2020. Come sei riuscito a lavorare a qualcosa di nuovo in un periodo di limitazioni? Pensi che il Covid volesse comunicarci qualcosa, e cosa pensi che la società abbia assorbito?
In realtà è stato un momento molto proficuo artisticamente parlando…anche i più grandi silenzi hanno da dirci molto e sicuramente abbiamo avuto tutti modo di pensare a quanto siamo piccoli e impotenti; detto ciò purtroppo non è rimasto molto di questa lezione a mio parere
2. Come hai passato il periodo del lockdown? Come ti sentivi?
Perso come tutti, nell’incognita più totale e con una sensazione come di paradossale in testa.
3. Hai più ascoltato questo disco? Ti riporta in quel momento?
Io ascolto ancora molto spesso e inevitabilmente, per come è stato pensato e scritto, mi riporta a momenti complicati della mia vita da cui sono fortunatamente uscito
4. Come mai la scelta, iniziale, di dividere la pubblicazione del disco in due EP?
Con le canzoni in mano, anche se ancora in fase embrionale, ci siamo resi conto di come ci fossero due mood completamente differenti fra le canzoni..uno molto cupo e l’altro gioioso e con la voglia di ricominciare…da qui l’idea di creare due mondi contrapposti in due EP.
5. Il tuo approccio alla musica è cambiato in questo disco?
Sicuramente si..mi ha fatto cambiare la prospettiva da cui guardavo certe cose e sento di aver ampliato il mio metodo di scrittura..per chi da un qualcosa di negativo sono riuscito a tirare fuori un qualcosa di cui sono molto orgoglioso.