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1.Chi è MATTIA secondo MATTIA?
A dir la verità non so nemmeno io chi sono veramente. È difficile rispondere. Ho una personalità complessa e fatta di mille sfaccettature. Sono un ragazzo normale penso. A volte quadrato organizzato razionale, a volte impulsivo ed istintivo, caotico, disordinato! Sin da quando ero bimbetto avevo l’esigenza di esprimermi ero attratto dall’arte in tutte le sue forme…ma poi ho scelto di far prevalere l’anima razionale studiando giurisprudenza! Solo adesso sono riuscito a far emergere la parte piu emotiva di me e incanalarla nella creazione di musica. Prima o poi doveva succedere penso. E ora questi due lati sono complementari, come due facce della stessa medaglia.

2.Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Intima, sincera, intensa.

3.Ascoltando il tuo nuovo lavoro “LABIRINTI UMANI” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: A cosa si riferisce il titolo del disco? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
"Labirinti umani" è il titolo della prima traccia, che parla della difficolta di trovarsi e condividere un posto nelle relazioni con gli altri. Cerchiamo spesso noi stessi in chi abbiamo davanti ma il nostro ego e le nostre esigenze infantili ci rendono ciechi ai bisogni altrui. Spesso condividiamo spazi fisici, un letto, una casa senza comunicare realmente. Instauriamo relazioni unidirezionali ma facciamo fatica a comunicare, a sentirci noi stessi e a riconoscere qualcun altro. Da qui l’idea di parlare nell’album di relazioni e di rapporti vissuti spesso in maniera conflittuale. Per questo penso che le relazioni umane siano spesso un universo labirintico in cui ci evolviamo e cresciamo ma dalla difficile via d’uscita.

4.Qual è l’elemento che non può mancare nella tua musica?
L’emozione e l’istinto sono due ingredienti fondamentali quando scrivi una canzone. La maggior parte dei brani nascono da un bisogno di esternare qualcosa che brucia dentro. E melodia e parole possono coesistere armonicamente solo se sei emozionato, se provi qualcosa, se senti ciò che vuoi comunicare.

5.Quali sono i tuoi progetti futuri?
Uno dei miei più grandi desideri è quello di scrivere musica per grandi artisti e vorrei muovermi in questa direzione.
A volte mi capita di scrivere una canzone e immaginarla già cantata da qualcuno, trovo ispirazione nella voce di altri cantanti. Mi piacerebbe molto stare dietro le quinte come ghost writer. Esistono grandissimi interpreti con delle voci da far accapponare la pelle, bellissime. Poter essere a servizio di queste voci sarebbe una bella esperienza. Ma dovevo sperimentare prima su di me, dovevo partire da un mio progetto per avere un buon biglietto da visita. Dovevo questa cosa a me stesso e ora sono pronto per farlo per altri. Ho davvero molte canzoni in cantiere e sarei felice di farle conoscere.
Scrivo anche molte canzoni in inglese e mi piacerebbe fare un progetto completamente diverso, magari acustico e ridotto ai minimi termini con le musiche, intimo, in una lingua che senz’altro si presta meglio per le melodie che ho in mente.

6.Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Senza alcun dubbio gli Skunk anansie che sono il gruppo che ascolto sin da quando avevo 9 anni (ho pure tatuato il nome di Skin sul braccio e l’ha pure visto una volta!). Poi senz’altro i Florence & the machine, che mi ricordano tanto I vecchi Cranberries e tirano fuori una canzone piu bella dell’altra. La loro musica, la voce di Florence Welch, i loro testi sono qualcosa di unico credo. Mi piacciono molto i Coma Cose. Li conosco da poco e trovo geniali i loro pezzi e gli arrangiamenti sono molto moderni. Spaccano insomma!