replica Rolex replica watches

1.Chi è BEPPE DETTORI secondo BEPPE DETTORI?
E’ un uomo di 54 anni che vive e ha vissuto una vita di emozioni, delusioni, gioie e dolori come l’esistenza impone di default. Un uomo che da ragazzo ventenne, si era prefissato un obiettivo raggiunto già dai primi anni di permanenza in Lombardia, cioè vivere di musica dalla musica. Per raggiungere l’obiettivo ho studiato, faticato, sbagliato e imparato una serie di “mestieri” che mi consentirono di sopravvivere, pagare affitto, richiedere e ottenere mutuo, festeggiare successi come compositore, jingles vocalist, turni in studio e live session, concerti e concertini, feste e home concert. Tutto con estrema gratitudine e riconoscenza per avere avuto la possibilità di realizzare ed imparare così tante cose della musica. Ringraziamenti a diverse persone che mi hanno aiutato in questo percorso: Eros Ramazzotti, Romeo Frumento, Mario Ragni, Alfredo e Andrea Rossi, Flavio Ibba e Top digital, Jinglebelle, Lucio Fabbri, Fabio Concato, Franco Mussida, Antonio Galbiati, Emi Publishing, Claudia Mescoli, Luca Chiaravalli, PFM, David Foster, David Rhodes, Tenores di Bitti Remunnu ‘E Locu, Paolo Fresu, Tazenda e Andrea Parodi.

2.Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Urgente, Energica, Emozionale.

3.Ascoltando il tuo nuovo lavoro ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Innanzitutto Grazie per il complimento riguardo al “vortice” di melodie, che oggi un po’ vengono a mancare nelle attuali produzioni dando spazio più alla “recitazione” (rap-trap). Le mode cambiano, ricambiano, a volte ritornano. Come nel caso di questo lavoro, @90. 20anni fa, io e Giorgio Secco (chitarrista e produttore) decidemmo di realizzare un album di inediti. Ci trovammo dopo preproduzione in home studio, in un superStudio di registrazione a Rubiera (RE). Una volta terminato e realizzato restammo in balia delle case discografiche e direttori artistici che stroncarono i nostri entusiasmi dopo ogni appuntamento. Rassegnati, Frustrati e Insicuri di quello che avevamo prodotto decidemmo di aspettare tempi migliori e congelammo il master seppellendolo in un Nuraghe. Dopo ventanni e numerose e meravigliose esperienze musicali, io e Giorgio ci siamo ritrovati a decidere nel riascoltare il progetto oggi “disotterrato”. Ci sembrava ancora molto buono. Senza le insicurezze passate e grazie a UNDAS e VINILE trova la Luce @90. Le idee, musicali e delle tematiche hanno riferimenti al PopRock anni 90 con innesti di canzone d’autore e blues. Nei testi invece tanta voglia di svoltare e incitamenti a buttarsi in avanti, un salto nel buio, lanciare il cuore oltre l’ostacolo per inventarsi il futuro. Istinto e consapevolezza dei propri mezzi nella trasgressione e nel rispetto della vita stessa, l’incanto e l’esorcismo del male che si tramuta in bene. L’amore e il disagio.

4.Sei un artista con una bella esperienza artistica alle spalle: come è cambiata la musica da quando hai iniziato ad oggi?
Un vero cambiamento forse non c’è stato, ma è un mio parere personale… oggettivamente la musica è passata attraverso alcune esigenze artistiche e di stile nell’espressione e nell’educazione musicale. Quando ho iniziato c’era tanta voglia di suonare, di apprendere e ascoltare la musica, chi ha fatto la storia della musica, la meraviglia di un giro armonico dal quale scaturisce una melodia che ti fa arrivare alle lacrime, perché tocca quelle corde dell’anima che oggi sono un po’ messe in stand-by, dando più importanza a mode e stili che arrivano da una certa globalizzazione/omologazione di sonorità e colori, facendo tacere le emozioni dell’ascoltare… oggi è importante vedere…streaming. Ok! L’industria discografica di allora è crollata. Sorgono ed Edificano i nuovi utilizzatori, device ad altissime tecnologie, definizioni hd e videoclips sgargianti di futuro. Regia e contenuti Un po’ scarseggiano tranne alcune eccezzioni. Ma viva il cambiamento e il futuro spero un meno Fake-Plastic-World.

5.Quali sono i tuoi progetti futuri?
Suonare, suonare e cantare dappertutto in ogni Stage possibile, grande, piccolo, improbabile, Vero, impossibile… sia i miei progetti che altre forme di live.

6.Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
A me piacciono i COLDPLAY, anche se molto criticati dai pochissimi “intenditori” e musicologi. RADIOHEAD (sono un inguaribile nostalgico) e JEFF BUCKLEY (la voce e l’urgenza della sua anima)…nel pop. MA consiglio NUSRAT FATEH ALI’ KHAN, HUUN-HUUR-TU e i TENORES DI BITTI.