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Abbiamo intervistato LAROCCA che ci ha parlato del nuovo lavoro discografico, ci ha parlato dei progetti futuri e molto altro.
Buona lettura.

1. Chi è LAROCCA secondo LAROCCA?
Larocca è quello che ancora non so, quello che non conosco di me e che vorrei scoprire. Le canzoni fanno parte di questo processo di perpetua ricerca, un modo per mettere a fuoco un’emozione, una storia, di rimettere insieme "cocci” di vita... Larocca è la parte libera o liberata di me che non ha paura di lasciarsi guardare.

2. Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Introspettiva, autentica, “artigianale”

3. Ascoltando il tuo ultimo lavoro ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Ventizerotre è il punto zero, rappresenta per me una presa di coscienza, un nuovo inizio. Il disco è nato in una stanza singola di un’appartamento per studenti a Milano, in un periodo molto complicato della mia vita. È stato un modo per affrontare quello che mi stava accadendo, sono canzoni che ho scritto per me. Poi è successo qualcosa di magico quando ho iniziato a suonarle o a farle ascoltare ad un pubblico. Le persone si riconoscevano in quelle parole, in quelle storie. Questa è stata la mia più grande scoperta, poter raccontare non solo le mie emozioni ma anche quelle di altri. Ricordo quando ho fatto ascoltare “Ventizerotre”, il brano che ha dato il titolo all’album, ad una mia cara amica, che, alla fine mi ha detto “questa canzone mi ha ricordato mio padre”, il padre che aveva perso alcuni anni prima. Questo è la magia di una canzone, che mi ha stregato, rapito e riempito.

4. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Adesso stiamo costruendo uno spettacolo dal vivo per Ventizerotre, vogliamo suonarlo ovunque, accompagnato da una band di cinque musicisti eccezionali. Non mi fermo mai, sto scrivendo pezzi nuovi, che saranno un preludio al secondo album.