Esce oggi 28 settembre “Audrey in Pain English”, il disco d’esordio dei Twoas4, prodotto da Paolo Mauri (Afterhours, Massimo Volume, Le luci della centrale elettrica ecc.).
La band toscana realizza un vero e proprio “live concept album”, registrando tutto in presa diretta dove musica e testi sono concepiti come diapositive di emozioni e vissuti, e quindi legati all’idea del flash-up o flash-back: un flash solo abbozzato, con forti contrasti, quasi in “bianco e nero”, che è esattamente come il “neutro” delle immagini dipinte a rappresentare il corredo visivo di ogni pezzo. La voce per questo non è mai troppo attenta al significato esatto delle parole, ma piuttosto a come queste si "scontrano" nel rimandare ad altro, diventando così un elemento 
prevalentemente sonoro che al pari degli altri strumenti richiama quelle sensazioni che i racconti e le tavole completano. Parole cantate e urlate in un italiano variegato e multiforme, oppure in un “pain english” dalla pronuncia e sintassi doloranti e zoppe, deformate. Suoni e rumori si fondono, alle melodie si accosta il noise ed al tempo/ritmo si associano dilatazioni, fughe e sviluppi verticali. I brani creati da Oscar Corsetti (voce/chitarra/basso) e Alan Massimiliano Schiaretti (batteria e tastiere) parlano di essere semplici ed evitare di complicare le cose ("Simplicity", con una favolosa voce femminile), oppure nella bellissima "Le nuvole di Quinz" dove si può parla di cose che svaniscono e di diventano irraggiungibili; da un punto di vista sonoro risalta "Not for fun" con una stupenda atmosfera di pathos dall'inizio alla fine del brano, oppure in "So captured" dove le esplosioni sonore alimentano una canzone che è fra le più riuscite del disco.
Quasi un'ora di stati d'animo sonici in questo disco di Twoas4 che riescono a forgiare dieci pezzi che brillano di luce propria.
TRACCE
1.intro
2.not for fun
3.light one
4.meds
5.le nuvole di Quinz
6.if I had now
7.simplicity
8.amazing lie
9.so captured
10.the big joke
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